Autor:

Dario Sacchi

Localización:

Espíritu: ISSN 0014-0716, Año 73, Nº. 167, 2024, págs. 13-30

Idioma:

Italiano

Abstract:

I due pensatori esaminati nell’articolo sono rispettivamente gli esponenti più significativi di due importanti tendenze che nel secondo Novecento hanno dominato il dibattito fra i cultori della metafisica classica in Italia: da una parte la concezione, sicuramente più fedele alla lettera del tomismo, dell’essere come perfezione di tutte le perfezioni, in quanto tale trascendentale e analogica, dall’altra l’univocità di una nozione di essere fondamentalmente equiparata a quella di esistenza. Quale delle due tendenze appare oggi più idonea a fronteggiare le critiche moderne e contemporanee alla metafisica? Pregi e limiti sono rinvenibili in entrambe, ma forse non sarebbe impossibile approdare a una formulazione del sapere metafisico in grado di superare talune rigidità finora presenti nell’una e nell’altra impostazione.

Palabras clave:

Cornelio Fabro, Gustavo Bontadini, metafisica classica.

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